Sistemi di Trattamento Acque Reflue Industriali: sfide, soluzioni e approccio pratico

Filtri a Tela a Tamburo per Industria Tessile

Il trattamento delle acque reflue industriali è un vero e proprio “labirinto tecnologico”: non basta rispettare normative sempre più stringenti, ma bisogna anche snellire i processi, tagliare costi e – quando possibile – trasformare l’acqua in una risorsa secondaria.

Partiamo, però, da un punto fermo: quanto segue è frutto della nostra esperienza, dei test in campo e dei casi studio reali che abbiamo affiancato ai clienti. Non è una bibbia, ma un vademecum pratico per orientarsi tra soluzioni, vantaggi e compromessi.

Con questa guida, pensata per responsabili di impianti, ingegneri e consulenti ambientali, cerchiamo di offrire…

  1. Ottimizzazione e risparmio. Strategie per ridurre OPEX e CAPEX: dal recupero dell’acqua (riciclare, non buttar via) alle soluzioni modulari “plug‑and‑play” che abbiamo sperimentato.
  2. Soluzioni “tailor‑made”. Perché, a differenza dei reflui civili, quelli industriali cambiano da azienda ad azienda (e perfino da linea a linea). Qui trovate il nostro approccio: installazione di pilota onsite e analisi dei dati reali, per definire la tecnologia più efficace.
  3. Chiarezza normativa e operativa. Un riepilogo delle leggi e degli standard più rilevanti (a livello nazionale e UE), corredato dai consigli che abbiamo maturato sul campo per evitare sanzioni e imprevisti.

1. Perché il trattamento delle acque reflue industriali è essenziale?

Prima di addentrarci nelle tecnologie, un promemoria: questi punti nascono dai nostri casi studio e test pilota, non da dogmi universali. Detto ciò, ecco perché non possiamo farne a meno:

  1. Conformità normativa. Le leggi nazionali e UE impongono limiti stringenti sullo scarico in fognatura, fiumi e suolo. In caso di inadempienza, si rischiano sanzioni salate e danni all’immagine aziendale.
  2. Tutela ambientale. Ogni refluo non trattato provoca potenzialmente un danno a fiumi e laghi: altera gli equilibri biologici e inquina risorse vitali.
  3. Efficienza operativa e risparmio. Un buon trattamento riduce i costi di smaltimento e, spesso, permette il riuso dell’acqua (per raffreddamento, lavaggi interni…), con risparmi concreti.
  4. Responsabilità sociale d’impresa (CSR). Un approccio green all’acqua migliora la reputazione verso clienti, investitori e stakeholder.
  5. Prevenzione guasti. Oli, grassi e solidi sospesi possono bloccare tubazioni o danneggiare pompe. Trattarli correttamente significa evitare fermi impianto e riparazioni costose.

2. Le sfide comuni nel trattamento industriale

Ogni refluo industriale presenta una composizione differente e necessita, di conseguenza, un “mix” di trattamenti specifici. Le difficoltà più frequenti sono:

  • Inquinanti eterogenei: dai solidi grossolani alle molecole, metalli, solventi, coloranti… una grande varietà di nutrienti.
  • Flussi e concentrazioni variabili: i cicli produttivi, la stagionalità (ad es. industria alimentare) o eventi straordinari possono far oscillare carichi e portate.
  • Sostanze tossiche o inibitorie: certi composti rappresentano un danno anche per i batteri coinvolti nei trattamenti biologici, richiedendo pre‑trattamenti mirati.
  • Spazio in pianta ridotto: spesso gli impianti vanno installati in metri quadri limitati. Le soluzioni compatte e modulari diventano la chiave.
  • Equilibrio CAPEX–OPEX: l’investimento deve garantire performance di depurazione e sostenibilità economica.
  • Normative in continua evoluzione: i limiti di scarico possono inasprirsi nel giro di pochi anni. Prevedere upgrade “built‑in” è un must.
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3. Parametri fondamentali e inquinanti chiave

Analizzare il refluo è solo il primo passo. Di seguito i parametri principali con un veloce sguardo a possibili soluzioni tecnologiche basate su nostri casi d’uso (ma non determinabili in termini assoluti).

Sostenibilità del Trattamento Acque Reflue

  • Solidi Sospesi Totali (SST o TSS). Rappresentano le particelle in sospensione (organiche e inorganiche). Se in quantità troppo elevata, intasano e riducono efficienza. Casi d’uso MITA: decantatori a pacchi lamellari per grandi carichi, filtri a tela o sabbia per finissaggio.
  • BOD e COD. Il BOD misura l’ossigeno consumato dai microrganismi in 5 giorni a 20°C; il COD quello necessario a ossidare chimicamente le sostanze inquinanti presenti in un campione d’acqua (organiche e inorganiche). Un rapporto BOD/COD alto indica buona biodegradabilità. Casi d’uso MITA: biodischi e impianti Biocombi per materia biodegradabile.
  • Azoto (N) e Fosforo (P). Troppo azoto (NH₄⁺, NO₂⁻, NO₃⁻) e fosforo (ortofosfati) fasvoriscono l’eutrofizzazione. Casi d’uso MITA: biodischi configurati per nitrificazione e stadi anossici per denitrificazione; defosfatazione chimica con sali di ferro/alluminio seguita da sedimentazione o filtrazione.
  • Oli e grassi. Comuni nell’industria alimentare, meccanica e petrolchimica. Possono essere flottanti, emulsionati o disciolti. Casi d’uso MITA: disoleatori a pacchi lamellari o flottatori DAF come pre‑trattamento.
  • pH. Valori estremi (acidi o basici) possono essere corrosivi e inibitori biologici. Serve neutralizzazione prima dei trattamenti principali.
  • Metalli pesanti. Cromo, nichel, piombo, cadmio, mercurio… si rimuovono con precipitazione (variazione di pH), adsorbimento o scambio ionico.
  • Contaminanti specifici. Solventi, pesticidi, fenoli, coloranti, tensioattivi… richiedono un mix di tecnologie (fisiche, chimiche e biologiche) calibrate in seguito a test pilota.

Ricorda: ogni impianto, e il mix del suo refluo, rimane un caso a sé e merita un’analisi dedicata.

4. Panoramica delle tecnologie di trattamento: l’esempio dei depuratori civili

Il percorso di depurazione delle acque reflue civili si sviluppa in fasi consecutive ognuna con un compito preciso all’interno del depuratore municipale. Nel caso del trattamento di acque reflue industriali come abbiamo visto il discorso è diverso: ogni impianto risponde a un diverso tipo di refluo e sfrutta un diverso mix di tecnologie.

E comunque utile prendere ad esempio il caso del depuratore municipale per vedere quali sarebbero in modo ideale gli step tipici dei trattamenti di acque reflue (per poi ritornare all’applicazione industriali).

  1. Pre-trattamenti. Rimuovono ciò che è “grosso” o dannoso prima di passare alle fasi successive:
    • Grigliatura: rimuove solidi sospesi e galleggianti dalle acque di scarico prima che entrino in un impianto di depurazione. Ha uno scopo principalmente di “protezione” delle apparecchiature successive.
    • Dissabbiatura o degrassatura: separano sabbie, ghiaie e oli flottanti.
  2. Trattamenti primari. Si occupano di solidi sospesi e parte dell’organico:
    • Sedimentazione: i solidi pesanti “cadono” per gravità. Tecnologie MITA WT in questo ambito: decantatori a pacchi lamellari.
    • Flottazione: processo che produce microbolle d’aria, le quali aderiscono ad oli, grassi e particelle leggere, portandole in superficie. Tecnologie MITA WT in questo ambito: flottatori ad aria disciolta.
  3. Trattamenti secondari (biologici). I microrganismi degradano il carico organico e—in configurazioni speciali—nutrienti come N e P:
    • Fanghi attivi: vasche aerate, semplice ma energivoro.
    • Biomassa adesa: supporti fissi o mobili; qui i protagonisti:
      1. Contattori Biologici Rotanti (Biodischi): dischi rotanti, bassi consumi e fanghi ridotti. Tecnologie MITA WT in questo ambito: sistemi Biorulli per i trattamenti biologici.
      2. MBBR – reattori a biofilm a letto mobile: bio-supporti plastici liberi in vasca.
      3. MBR: processo biologico + membrana per effluente ultra-pulito.
  4. Trattamenti terziari (finissaggio). Rifiniscono l’effluente per limiti più stringenti o riuso:
      • sabbia. Tecnologia MITA WT in questo ambito: filtri a sabbia continua (auto‑pulente).
      • Tela. Tecnologia MITA WT in questo ambito: filtri a tela in fibra libera.
    • Disinfezione: UV, cloro, ozono.
  1. Trattamenti avanzati.
    • AOPs (ossidazione avanzata),
    • nanofiltrazione,
    • osmosi inversa.

La scelta non è “one‑size‑fits‑all”: dipende da refluo, spazio, normativa, CAPEX/OPEX e obiettivi di riuso.

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5. Applicazioni Specifiche per Settore Industriale (focus sulle soluzioni MITA)

Ogni settore industriale ha le sue peculiarità. Di seguito, alcuni esempi basati sull’esperienza di MITA Water Technologies. Ricordiamo però sempre che ogni caso va valutato singolarmente, preferibilmente con test pilota.

5.1. Trattamento Acque Reflue Industria Alimentare

Caratteristiche del refluo: elevato carico organico (BOD, COD), presenza di solidi sospesi, grassi, zuccheri, proteine. Spesso riscontrabile una forte variabilità stagionale (es. cantine, conservifici).

Esigenze: abbattimento della sostanza organica, rimozione solidi e grassi.

Tecnologie di trattamento acque MITA WT

  • Contattori Biologici Rotanti (Biodischi): ideali per trattare carichi organici biodegradabili. La loro modularità permette di adattarsi a picchi produttivi (es. vendemmia per le imprese vitivinicole). Semplici da gestire e a basso consumo energetico.
  • Flottatori ad Aria Disciolta (DAF): ottimi come pre-trattamento per rimuovere grassi e solidi sospesi, proteggendo i successivi stadi. Spesso cruciali per caseifici, salumifici, industrie dolciarie.
  • Impianti Compatti Biocombi: soluzione “tutto-in-uno” per piccole e medie aziende alimentari, combinando trattamento biologico (biodischi) e filtrazione finale (tela) in un unico sistema.
  • Filtri a Tela Pile: come finissaggio per garantire il rispetto di limiti di scarico restrittivi sui solidi sospesi.
Trattamento Acque Reflue per l'Industria Alimentare

Applicazione: Industria Alimentare

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5.2. Trattamento Acque Reflue Industria Tessile

Caratteristiche del refluo: elevato consumo d’acqua, presenza di coloranti, tensioattivi, oli, grassi, solidi sospesi (fibre), metalli.

Esigenze: rimozione colore (spesso complesso), abbattimento COD e tensioattivi, rimozione solidi.

Tecnologie di trattamento acque MITA WT

  • Contattori Biologici Rotanti (Biodischi): efficaci nell’abbattimento di tensioattivi e parte del carico organico. Bassi consumi elettrici sono un plus per settori energivori.
  • Flottatori ad Aria Disciolta (DAF): utili per rimuovere solidi sospesi, oli, grassi e un primo abbattimento dei tensioattivi, oltre a una parziale rimozione del colore se associato a particolato.
  • Filtri a Tela Pile / Filtri a Sabbia Continui: per la rimozione finale dei solidi sospesi.
Trattamento Acque per Industria Tessile e Conciaria

Applicazione: Industria Tessile

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5.3. Trattamento Acque per l’Industria della Plastica

Caratteristiche del refluo: presenza di microplastiche, solidi fini, residui di polimeri, talvolta solventi o additivi.

Esigenze: rimozione accurata di solidi sospesi fini.

Tecnologie di trattamento acque MITA WT

  • Filtri a Tela Pile (in fibra libera o microfibra): efficienza nella rimozione solidi allo stadio finale (meno di 10 mg/l in uscita) e un ciclo di vita economico, grazie alla filtrazione per gravità.
  • Filtri a Sabbia Continui: alternativa efficiente per la filtrazione, specialmente se è richiesta operatività continua e robustezza.

Eventuali pre-trattamenti (es. sedimentazione con decantatori lamellari) possono essere necessari in caso di carichi di solidi più elevati.

Trattamento Acque Reflue per l'Industria Plastica

Applicazione: Industria Plastica

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5.4. Trattamento Acque per l’Industria dei Metalli

Caratteristiche del refluo: presenza di metalli pesanti disciolti o sospesi, oli, acidi/alcali, solidi. Varia molto a seconda del processo (fonderie, acciaierie, trattamenti superficiali).

Esigenze: rimozione dei metalli, neutralizzazione pH, rimozione oli e solidi.

Tecnologie di trattamento acque MITA WT

  • Decantatori a Pacchi Lamellari: utilizzati per accelerare la sedimentazione degli idrossidi metallici formatisi dopo l’aggiustamento del pH (precipitazione chimica).
  • Filtri a Tela Pile e Filtri a Sabbia Continui: sistemi di filtrazione terziaria dal diverso funzionamento ma ugualmente efficienti.
  • Disoleatori a Pacchi Lamellari: per la rimozione di oli da lavorazioni meccaniche o di raffreddamento.

5.5. Trattamento Acque per il Settore Oil & Gas

Caratteristiche del refluo: presenza di oli (liberi, emulsionati, disciolti), idrocarburi, fenoli, solidi sospesi, sali. Acque di processo, di lavaggio, meteoriche da aree contaminate.

Esigenze: rimozione spinta di oli e idrocarburi, abbattimento COD.

Tecnologie di trattamento acque MITA WT

  • Disoleatori a pacchi lamellari: efficaci per la separazione primaria di oli liberi e idrocarburi.
  • Flottatori ad Aria Disciolta (DAF): per una rimozione più spinta di oli e grassi, anche emulsionati (previa eventuale rottura dell’emulsione).
  • Contattori Biologici Rotanti (Biodischi): possono essere usati a valle della disoleazione per degradare la frazione biodegradabile degli idrocarburi residui.
Trattamento Acque per Oil & Gas

Applicazione: Oil & gas

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5.6. Trattamento Acque per Impianti Chimici e Farmaceutici

Caratteristiche del refluo: estrema variabilità. Presenza di solventi, API (Active Pharmaceutical Ingredients), composti organici complessi, COD elevato, talvolta sostanze tossiche o inibitorie.

Esigenze: degradazione di sostanze organiche specifiche, abbattimento COD, gestione della variabilità.

Tecnologie di trattamento acque MITA WT

  • Contattori Biologici Rotanti (Biodischi): molto versatili per trattare reflui con sostanze organiche biodegradabili (solventi, alcoli, esteri). La loro robustezza li rende adatti a sopportare variazioni di carico e composizione tipiche di produzioni multi-prodotto. Esclusi per industrie produttrici di antibiotici, dove i batteri dei biodischi sarebbero inibiti.
  • Filtrazione Terziaria (Filtri a Tela / Filtri a Sabbia): per la rimozione di solidi residui o fanghi chimici da eventuali pre-trattamenti.

Importante: come negli altri ambiti, e forse più che in altri, la sperimentazione con test pilota è assolutamente cruciale data la complessità e specificità dei reflui.

Trattamento Acqua per Industria Chimica

Applicazione: Industria Chimica e Farmaceutica

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5.7. Trattamento Acque per Cartiere

Caratteristiche del refluo: elevata presenza di fibre di cellulosa, cariche inorganiche, collanti, residui di inchiostri (da carta da macero), COD.

Esigenze: recupero fibre, rimozione solidi sospesi, abbattimento COD.

Tecnologie di trattamento acque MITA WT

  • Flottatori ad Aria Disciolta (DAF): storicamente una delle principali applicazioni. Utilizzati sia per il recupero delle fibre di carta (macchina di processo) sia per il trattamento del refluo finale (rimozione SST e COD associato).
  • Contattori Biologici Rotanti (Biodischi): adottati per il trattamento biologico, specialmente in cartiere con cicli più aperti (minore concentrazione di COD) o come finitori a valle di altri processi. Utili per l’adattabilità a scarichi variabili (es. da carta da macero).
  • Filtri a Tela Pile / Filtri a Sabbia Continui: per il finissaggio dell’effluente e la rimozione dei solidi più fini.
Trattamento Acque reflue per le Cartiere

Applicazione: Cartiere

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5.8. Trattamento Acque Reflue Officine Meccaniche

Caratteristiche del refluo: principalmente oli emulsionati e non emulsionati, residui metallici, detergenti.

Esigenze: separazione efficace degli oli.

Tecnologie di trattamento acque MITA WT

  • Disoleatori a Pacchi Lamellari: soluzione ideale e compatta per la rimozione degli oli non emulsionati, che sono molto inquinanti e possono compromettere trattamenti successivi o lo scarico. A valle, se necessario, possono essere previsti trattamenti biologici (es. Biodischi) per la frazione organica residua, o filtrazione.

5.9. Per tutti i settori: la Filtrazione Terziaria e il Riutilizzo dell’Acqua

Indipendentemente dal settore, le normative di scarico diventano sempre più severe, specialmente per i solidi sospesi. Inoltre, la crescente scarsità idrica e i costi associati spingono verso il riutilizzo dell’acqua trattata.

In questi contesti, la filtrazione terziaria è spesso indispensabile.

Riutilizzo Acque Reflue Civili

Tecnologie di trattamento acque MITA WT

  • Filtri a Tela Pile in Fibra Libera: rappresentano una soluzione di punta per l’affinamento finale. Raggiungono elevatissime rese di rimozione SST (spesso < 5 mg/l), paragonabili o superiori ai filtri a sabbia tradizionali, ma con vantaggi significativi:
    • Filtrazione continua anche durante il controlavaggio.
    • Perdite di carico minime (filtrazione per gravità).
    • Consumi energetici ridotti.
    • Ingombri estremamente contenuti.
    • Ideali per il riutilizzo acqua in agricoltura o per usi industriali non potabili.
  • Filtri a Sabbia Continui: un’alternativa robusta e affidabile per la filtrazione terziaria, con il vantaggio dell’autopulizia continua.
  • Impianti Compatti Biocombi: per stabilimenti più piccoli o esigenze specifiche, questa soluzione integra trattamento biologico con biodischi e filtrazione finale su tela, offrendo un effluente di alta qualità pronto per lo scarico o il riutilizzo.
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Riutilizzo Acque Reflue Industriali

Riutilizzo Acque Reflue Industriali

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6. L'Approccio MITA Water Technologies: esperienza, innovazione ed apparecchiature su misura

Come abbiamo più volte ribadito, il trattamento delle acque reflue industriali non ammette soluzioni standard. L’approccio di MITA Water Technologies si basa su:

  1. Ascolto e analisi approfondita: comprendere le esigenze specifiche del cliente, le caratteristiche del refluo, i vincoli normativi e operativi.
  2. Valutazione tecnica ed esperienza: mettere a frutto decenni di esperienza in svariati settori industriali.
  3. Sperimentazione con unità pilota: laddove necessario, installiamo impianti pilota presso il cliente. Questo permette di:
    • Verificare l’efficacia delle tecnologie proposte sul refluo reale.
    • Raccogliere dati precisi per il dimensionamento dell’impianto definitivo.
    • Ottimizzare i parametri di processo.
    • Dare al cliente la certezza della scelta tecnologica.
  4. Progettazione e fornitura di soluzioni ottimizzate: sviluppare la soluzione impiantistica più adatta, utilizzando le nostre tecnologie proprietarie (biodischi, filtri a tela, filtri a sabbia, flottatori, ecc.) e integrandole, se necessario, con altre.
  5. Supporto post-vendita: assistenza per l’avviamento, la manutenzione e l’ottimizzazione continua dell’impianto.

Il nostro portafoglio tecnologico è progettato per offrire efficienza, affidabilità, semplicità di gestione e bassi costi operativi, aspetti fondamentali per ogni realtà industriale.

7. In conclusione: ad ogni industria (e ad ogni acqua) il suo sistema

Il mondo del trattamento delle acque reflue industriali è in continua evoluzione: normative che cambiano, tecnologie sempre più sofisticate, variabilità dei reflui… questa guida nasce dalla nostra esperienza sul campo e ti offre un quadro chiaro delle sfide, dei parametri essenziali e delle soluzioni MITA.

  1. Conosci il tuo refluo. SST, BOD, COD, azoto, fosforo e contaminanti specifici: sono i “segnali” da interpretare. Solo un’analisi puntuale — idealmente con un sistema pilota in sito — ti permette di scegliere il percorso di trattamento ottimale.
  2. Punta sui dati, non sulle ipotesi. I test pilota riducono i rischi e confermano i risultati: è la nostra road‑map per una soluzione efficace ed economica.
  3. Trasforma la sfida in vantaggio. Una depurazione ben progettata non è solo conformità normativa, ma anche risparmio idrico, riduzione dei costi e miglioramento della CSR.

Il prossimo passo? Parlane con i consulenti MITA Water Technologies.
Siamo pronti ad analizzare il tuo caso, affiancarti nei test pilota e disegnare una filiera di trattamento “su misura” per la tua realtà.

Controllo da Remoto Filtrazione Acque Reflue

8. FAQ – Domande Frequenti sui Sistemi di Trattamento Acque Reflue Industriali

Qui di seguito, una raccolta di domande frequenti che riceviamo e che possono aiutare a chiarire ulteriori dubbi.

  • Qual è la differenza tra acque reflue domestiche e industriali? Le acque reflue domestiche (o civili) provengono da abitazioni e servizi, e hanno una composizione relativamente costante e prevedibile (principalmente sostanza organica, nutrienti, solidi). Le acque reflue industriali, invece, derivano da processi produttivi e la loro composizione varia enormemente a seconda del tipo di industria (es. chimica, alimentare, tessile, metallurgica), potendo contenere un’ampia gamma di inquinanti specifici (metalli pesanti, solventi, oli, pH estremi, elevate concentrazioni di COD, ecc.) e con carichi e portate molto variabili. Proprio per questa eterogeneità, ogni impianto di trattamento per reflui industriali è un caso a sé.
  • Cosa deve essere rimosso dalle acque reflue industriali? Dipende dal tipo di industria e dalla normativa vigente. Generalmente si rimuovono: solidi sospesi (TSS), sostanza organica (misurata come BOD e COD), nutrienti (azoto e fosforo), oli e grassi, metalli pesanti, e altri inquinanti specifici del processo produttivo (es. coloranti, solventi, fenoli). L’obiettivo è rendere l’acqua idonea allo scarico in corpo idrico, fognatura, o per il riutilizzo.
  • Come vengono trattate le acque reflue industriali prima di essere scaricate?
    Il trattamento è un processo multistadio che può includere:

    1. Pre-trattamenti: Grigliatura, dissabbiatura, disoleazione.
    2. Trattamenti Primari: Sedimentazione o flottazione per rimuovere solidi sedimentabili e parte del BOD.
    3. Trattamenti Secondari (Biologici): Abbattimento della sostanza organica biodegradabile (BOD) e, talvolta, nutrienti. Esempi: fanghi attivi, contattori biologici rotanti (biodischi MITA).
    4. Trattamenti Terziari (Affinamento): Filtrazione (es. filtri a sabbia o filtri a tela MITA), disinfezione, rimozione avanzata di nutrienti, per rispettare limiti più stringenti o per il riutilizzo.
    5. Trattamenti Avanzati: Per inquinanti specifici o refrattari (es. carbone attivo, osmosi inversa).
      La sequenza esatta è sempre personalizzata.
  • Quali sono i principali tipi di trattamento delle acque reflue industriali?
    Si possono classificare in:
    • Fisici: Sedimentazione, flottazione, filtrazione (sabbia, tela), grigliatura.
    • Chimici: Precipitazione (es. per metalli o fosforo), neutralizzazione (correzione pH), ossidazione/riduzione chimica, coagulazione/flocculazione.
    • Biologici: Processi che utilizzano microrganismi per degradare la sostanza organica (es. fanghi attivi, biodischi MITA, MBBR).
      Spesso si utilizzano combinazioni di questi metodi.
  • Qual è il trattamento primario delle acque reflue industriali? Il trattamento primario mira a rimuovere i solidi sospesi sedimentabili e flottabili. Le tecnologie comuni includono decantatori (o sedimentatori, come i decantatori a pacchi lamellari MITA) e flottatori (come i flottatori ad aria disciolta DAF MITA). Questo stadio riduce il carico sui trattamenti successivi.
  • Quali sono le 3 fasi (o stadi principali) del trattamento delle acque reflue? Tradizionalmente si parla di:
    1. Trattamento Primario: Rimozione fisica di solidi grossolani e sedimentabili.
    2. Trattamento Secondario: Rimozione biologica della sostanza organica disciolta.
    3. Trattamento Terziario: Affinamento ulteriore per rimuovere solidi residui, nutrienti, patogeni, o per scopi di riutilizzo.
      Nei reflui industriali, spesso si aggiungono pre-trattamenti specifici e talvolta trattamenti avanzati.
  • Cosa sono i solidi sospesi totali (TSS o SST)? Sono tutte le particelle solide, organiche e inorganiche, che rimangono in sospensione nell’acqua e non si sciolgono. Vengono misurati in milligrammi per litro (mg/l) e la loro rimozione è uno degli obiettivi primari del trattamento. Tecnologie MITA come filtri a tela e filtri a sabbia sono molto efficaci nella rimozione dei TSS.
  • Come si riducono BOD e COD nelle acque reflue? Il BOD (domanda biochimica di ossigeno) viene ridotto principalmente con trattamenti biologici (es. biodischi MITA, fanghi attivi) dove i microrganismi consumano la sostanza organica biodegradabile. Il COD (domanda chimica di ossigeno) include sia la frazione biodegradabile sia quella non (o difficilmente) biodegradabile. La parte biodegradabile si riduce con i trattamenti biologici; per la parte refrattaria possono essere necessari trattamenti chimico-fisici (es. ossidazione chimica, adsorbimento).
  • Perché è importante il test pilota nel trattamento acque industriali? Data l’estrema variabilità dei reflui industriali, un test pilota (cioè, l’utilizzo di un piccolo impianto di prova direttamente sul refluo dell’azienda) è cruciale per:
    • Verificare l’effettiva efficacia di una tecnologia su quello specifico refluo.
    • Ottimizzare i parametri di progetto (dosaggi chimici, tempi di contatto, ecc.).
    • Prevedere le performance dell’impianto su scala reale.
    • Ridurre i rischi di investimento in soluzioni non ottimali. MITA Water Technologies crede fortemente nell’approccio basato su test pilota.
  • Quali sono i vantaggi dei contattori biologici rotanti (biodischi) MITA? I biodischi offrono diversi vantaggi, specialmente per reflui industriali:
    • Bassi consumi energetici.
    • Semplicità di gestione e manutenzione.
    • Elevata resistenza a variazioni di carico organico e idraulico.
    • Produzione contenuta di fanghi di supero.
    • Modularità e ingombri ridotti.
    • Adatti a trattare reflui con sostanze biodegradabili in diversi settori (alimentare, chimico, farmaceutico – con le dovute eccezioni).
  • Quando si usano i filtri a tela MITA? I filtri a tela in fibra libera MITA sono ideali per la filtrazione terziaria (affinamento finale) per:
    • Rimuovere solidi sospesi residui con altissima efficienza (fino a < 5 mg/l TSS).
    • Rispettare limiti di scarico molto restrittivi.
    • Produrre acqua di qualità adatta al riutilizzo (es. irrigazione, usi industriali).
    • Sostituire o affiancare i filtri a sabbia tradizionali, offrendo vantaggi in termini di ingombro, perdite di carico e gestione del controlavaggio.
      Sono usati anche per la rimozione di microplastiche o come parte degli impianti compatti Biocombi MITA.
  • Cosa sono gli impianti compatti Biocombi MITA? Sono sistemi “package” che integrano in un’unica soluzione compatta il trattamento biologico a biodischi e la filtrazione finale su tela. Sono ideali per piccole e medie utenze industriali (es. industria alimentare, cantine, piccole comunità) che necessitano di un trattamento completo ed efficiente in spazi ridotti e con gestione semplificata.
  • Come si rimuovono oli e grassi dalle acque reflue industriali? La rimozione dipende dalla forma in cui si presentano:
    • Oli liberi e flottanti: Separatori per gravità (es. disoleatori a pacchi lamellari API/CPI MITA).
    • Oli e grassi finemente dispersi o emulsionati: Flottatori ad Aria Disciolta (DAF) MITA, spesso preceduti da coagulazione/flocculazione per rompere le emulsioni.
      Per emulsioni molto stabili o oli disciolti possono servire tecnologie più avanzate.
  • MITA Water Technologies offre tutte le tecnologie per il trattamento dei reflui industriali? MITA Water Technologies offre un ampio portafoglio di tecnologie consolidate ed efficienti, come contattori biologici rotanti (biodischi), filtri a tela, filtri a sabbia continui, flottatori ad aria disciolta (DAF), decantatori a pacchi lamellari, disoleatori e impianti compatti Biocombi. Tuttavia, il campo del trattamento reflui industriali è vastissimo. La nostra filosofia è quella di proporre le soluzioni più adatte basate sulla nostra esperienza e sul nostro range di prodotti, sottolineando sempre che ogni refluo è unico e richiede un’analisi specifica, spesso con test pilota, per definire la migliore catena di trattamento, che potrebbe anche includere tecnologie complementari.
  • Cos’è l’acqua di prima pioggia e come si tratta? L’acqua di prima pioggia è quella che, durante un evento meteorico, dilava le superfici impermeabili (piazzali, tetti) trascinando con sé gli inquinanti accumulatisi (oli, polveri, detriti). Negli insediamenti industriali, può contenere sostanze specifiche legate all’attività. Il trattamento tipicamente include:
    • Separazione dei solidi grossolani.
    • Disoleazione (es. con disoleatori lamellari MITA) se c’è rischio di contaminazione da idrocarburi.
    • Sedimentazione/filtrazione per i solidi fini.
    • Eventuali trattamenti specifici a seconda del tipo di inquinante.
      Esistono normative che regolano la gestione e lo smaltimento delle acque di prima pioggia.

Studi di Ingegneria Industriali nel Trattamento Acque Reflue

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